Palo Laziale
L’antichissimo bosco di latifoglie di Palo Laziale è stato attaccato da un parassita ed è morto nel giro di pochi anni. Secondo quanto rilevato dalla Facoltà di Biologia Vegetale dell’Università La Sapienza di Roma, il collasso del bosco (uno dei pochi sopravvissuti in un’area fortemente colpita dal cambiamento di uso del suolo) è dovuto allo stress climatico: normalmente, nelle aree litoranee del centro e del sud Italia, a sopravvivere sono soprattutto essenze sempreverdi, meglio attrezzate per rispondere al caldo e alla siccità.
Il lembo del bosco di latifoglie superstite di Palo Laziale doveva la sua sopravvivenza alla presenza di aree argillose in cui l’acqua tendeva a stagnare anche in momenti caldi dell’anno, come ad esempio succedeva (e succede) per il bosco del Circeo. Ripiantare il bosco significa quindi in primo luogo far crescere in vivaio le specifiche essenze dell’area, in modo da non provocare fenomeni di inquinamento genetico, e progettare forme semplicissime di irrigazione di tipo naturale (creando una sorta di piccolo invaso appena a monte dell’impianto).
Coltivate e impiantate 4000 giovani arbusti.