Plastic Free: insieme si può

Superare la plastica in favore della natura e in nome del mare. Questa è la sfida quotidiana che tutti dovremmo porci per la sostenibilità del pianeta e per trasferire ai più giovani quei valori alla base del loro futuro. Parola di Green Lovers.

Ne hanno fatto la passione di una vita, oltre che un lavoro. Un impegno agonistico e un impegno etico. Stiamo parlando del mare e dei nostri Green Lovers che amano vivere tra le sue onde, Valeria Patriarca, giovane surfista da sempre impegnata sul fronte ambientalista, e il tuffatore d’altezza Alessandro De Rose. Insieme a Marta Bassino, Francesco Petrucci e Giulia Gaspari sono parte del team Allenati alla Vita! Misura e da qualche anno al nostro fianco nella comunicazione dell’impegno che poniamo a favore della sostenibilità. In questo senso, incarnano perfettamente la filosofia Leave No Trace e ne sono testimoni giorno dopo giorno, non solo nelle vesti di brand ambassador, ma impegnandosi con azioni concrete e piccoli gesti, a partire dall’ambiente in cui si trovano a praticare i rispettivi sport.

Valeria, perché ti sei messa in campo per il plastic free?
Credo che più che le ragioni etiche siano i numeri stessi che ci spingono a scendere in campo, se è vero che al largo delle coste italiane il 75% dell’immondizia marina è costituita da plastica. Si stima che ogni anno oltre 8 milioni di tonnellate finiscano nei mari e negli oceani di tutto il mondo e quello che mi colpisce di più è che la maggior parte della
plastica non arrivi solo dalla costa ma dall’entroterra, portata dai fiumi. Si tratta di una minaccia per le specie marine e gli ecosistemi, ma anche un rischio per la salute umana e della terra. Per questo è importante non disperdere nell’ambiente neanche il più piccolo resto di plastica, troppo dannosa per l’equilibrio del nostro pianeta. E poi amo il mare, insegno surf ai bambini: scendo in campo per il futuro del mare e per il loro futuro.

 

Alessandro, come si interviene per salvare il mondo dalla plastica?
Oggi non abbiamo scuse, perché possiamo fare molto per sostituire materiali come plastica e polimeri con materiali alternativi o addirittura nuovi materiali compostabili. Nel mio piccolo cerco di porre attenzione anche ai dettagli che prima non guardavo, ad esempio nel fare la spesa: ora cerco di scegliere prodotti il cui incarto possa essere il meno impattante possibile per l’ambiente. Questo è il futuro e questo dobbiamo fare per poter trasferire ai più giovani un mondo più sano e naturale. Ritengo che in questo caso l’educazione e il coinvolgimento dei ragazzi sia fondamentale per il futuro del mare, e dato che i più piccoli lo adorano, una bella gita al mare o anche avvicinarli alla pratica di qualche sport che vedono il mare protagonista potrebbero trasformarsi in buone occasioni per educarli a un modo di vivere rispettoso dell’ambiente.

Nello specifico, Valeria cosa fai per proteggere il mare dalle tue tracce?
Ci sono tanti comportamenti che possono rendere più sostenibile il nostro approccio al mare, come ad esempio scegliere una crema solare che non rilasci metalli e sostanze inorganiche che ne danneggiano il delicato ecosistema, ma anche portare sempre con sé una busta o un retino per raccogliere i rifiuti che possiamo incontrare sulla spiaggia o in acqua è un gesto di grande civiltà. Ogni nostro comportamento può fare la differenza, perché sono le tracce che decidiamo di non lasciare a definire l’eredità del nostro passaggio.

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