La moda eco

Moda sostenibile, slowfashion o upcycling: sono alcuni dei concetti legati alla visione “green” che sta coinvolgendo anche l’industria dell’abbigliamento e che ha cuore il futuro del nostro pianeta.

Da diversi anni anche il mondo della moda utilizza aggettivi come ecologico e sostenibile, concetti che fanno riferimento al ruolo svolto dall’industria tessile e della moda, appunto, nei confronti delle tematiche che hanno a cuore la protezione dell’ambiente e gli equilibri del nostro pianeta.

Termini come moda organica o abbigliamento ecologico fanno riferimento a capi realizzati utilizzando fibre coltivate secondo standard di produzione biologica.
Per diversi anni c’è stata molta confusione sul significato del termine “verde” in riferimento all’abbigliamento, per questo motivo le industrie di settore hanno sentito l’esigenza di creare degli standard che regolassero l’intero processo produttivo dei capi. È così che nel 2002 si è raggiunto un accordo tra i diversi ambiti del mondo tessile che ha portato al Global Organic Textile Standard (GOTS, Global Organic Textile Standard), ovvero un vero e proprio complesso di regole in grado di definire gli standard e i requisiti riconosciuti a livello mondiale per garantire la condizione organica dei prodotti tessili: dall’ottenimento della materia prima alla lavorazione della fibra; dalla produzione del capo all’imballaggio; dall’etichettatura fino alla distribuzione, viene così garantita una produzione ecologicamente responsabile che porta sul mercato prodotti che possano offrire al consumatore la necessaria sicurezza e credibilità nell’ambito della sostenibilità.

Se è vero, infatti, che per realizzare una maglietta di cotone del peso di 250 grammi occorrono circa 2.700 litri di acqua l’utilizzo di processi più sostenibili anche nell’ambito della moda contribuisce quindi al risparmio idrico. Ma non solo, un altro punto a favore della moda eco è che i suoi prodotti sono fatti per durare: qualcosa, quindi, di totalmente opposto alla filosofia della moda low-cost che propone e ispira, invece, uno stile di vita basato sul consumo eccessivo e sull’idea dell’usa e getta. La moda sostenibile rifiuta infatti quei capi economici fatti per durare una sola stagione e si lega a un concetto di vita che vede nello “slow” il suo punto di forza.

Allo stesso modo, questa tipo di approccio alla moda sostiene l’abbigliamento di seconda mano. Riutilizzare i vestiti di cui le altre persone non hanno più bisogno ci permette di risparmiare una grande quantità di risorse naturali. Un esempio di questo approccio alla moda è rappresentato dal cosiddetto “Upcycling”, ovvero i processi che consentono di realizzare un nuovo capo partendo da uno già esistente, e che prevede l’utilizzo di scarti di abbigliamento e altri materiali dismessi per creare un prodotto bello e di maggior valore che possa essere riutilizzato.

Sostenibilità