Essere sostenibili è ormai una caratteristica essenziale per molte delle nostre attività e modi di vivere, che non possono non escludere la sfera dell’istruzione. Risparmio energetico, riciclaggio e riutilizzo degli oggetti sono solo alcune delle caratteristiche di una scuola sostenibile che porta benefici. Scopriamone di più.

Che cos’è veramente una scuola sostenibile?

Lo sviluppo sostenibile significa soddisfare le esigenze attuali di tutti gli individui, nonché proteggere gli habitat naturali, poiché sono essenziali per la nostra sopravvivenza. Il compito consiste nel fare tutto questo senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. Alla base dello sviluppo sostenibile c’è quindi l’educazione a nuovi modi di guardare alle risorse e a nuove abitudini da applicare nel quotidiano, come la sfera dell’istruzione e della scuola, in cui a prevalere dovrebbe essere un approccio basato sulla convinzione che le scuole ottengono risultati migliori quando si assumono la responsabilità del proprio miglioramento. Se la scuola riesce a esprimere i propri giudizi su come dovrebbe essere lo sviluppo sostenibile questo si riflette nella sua etica, nelle operazioni quotidiane e nell’educazione allo sviluppo. Molteplici ricerche compiute nell’ambito suggeriscono che una scuola sostenibile eleva gli standard e migliora il benessere dei giovani: da un lato coinvolgendo i giovani nell’apprendimento e nella formazione di una cultura sostenibile, migliorandone così la motivazione e i comportamenti, dall’altro promuovendo anche ambienti scolastici e stili di vita sani.

Ma quali sono le caratteristiche di una scuola green?

Innanzitutto, una scuola sostenibile deve guardare con attenzione al risparmio energetico, in particolare in riferimento a luce e acqua. Per questo è fondamentale usare lampadine a basso consumo sia nelle classi che in tutti gli altri ambienti comuni e spegnere apparecchiature tecnologiche quando in uso. Quanto all’acqua, è fondamentale l’educazione impartita agli stessi studenti, affinché siano consapevoli e autonomi nel gestire questa importantissima risorsa.

Un’altra caratteristica della scuola green consiste infatti nell’educare alla sostenibilità, promuovendo cultura e abitudini comportamentali in cui sia il personale scolastico che gli studenti possano riconoscersi e sentirsi parte di un processo molto più ampio.

Qualche esempio?
Incentivare il trasporto pubblico, o mezzi alternativi come bicicletta e monopattino per arrivare a scuola, sia da parte del personale che degli studenti;
Acquistare solo beni di consumo efficienti e sostenibili dal punto di vista energetico, come carta riciclata, prodotti per la pulizia a ridotto impatto ambientale, apparecchiature per ufficio e attrezzatura da cucina ad alta efficienza energetica (etichetta Energy Star);
Educare al riuso, ovvero all’azione che consente di riutilizzare beni o prodotti di scarto, e di attribuirne un uso uguale o diverso da quello per cui sono stati concepiti.

La scuola si fa green La scuola si fa green

Per farlo in classe ci sono diverse opzioni, come avviare una campagna scolastica per stimolare gli studenti a utilizzare bottiglie riutilizzabili; ricaricare le vecchie cartucce della stampante; riutilizzare le buste per la posta interna o incollare una nuova etichetta sul vecchio indirizzo; riparare o ridipingere i mobili per prolungarne la vita utile.

Infine, ma non per ordine di importanza, una scuola realmente green, incoraggia l’osservazione della natura e della fauna selvatica, consentendo ai suoi studenti di uscire dall’aula e guardare la natura, le piante e gli animali; questo permetterà loro di avere un contatto diretto con l’ambiente e inizieranno a valorizzarlo.