La dieta Flexiteriana

Flessibile, naturalmente colorata, salutista e non estremista. Ecco a voi la nuova tendenza in fatto di cibo che dagli Stati Uniti ha conquistato l’Europa e moltissimi fan anche in Italia: la cucina Flexiteriana.

Se si uniscono i termini flessibile e vegetariano, il risultato è una parola relativamente giovane che sta facendo molto parlare di sé: flexiteriano. Relativamente giovane in quanto questo vocabolo è apparso per la prima volta oltre vent’anni fa, anche se è in questo momento, coincidente con il boom delle tendenze healthy, che sta vivendo il suo momento d’oro. Ma andiamo per gradi, la dieta flexiteriana si riferisce a un tipo di regime alimentare basato su quella filosofia vegana che consente occasionalmente il consumo di alimenti di origine animale (pesce, carne, oltre ai latticini, uova e miele). Senza dubbio, è necessario fare alcune puntualizzazioni: non si tratta di un tipo di regime vegeteriano ed è per questa ragione che i vegetariani non considerano la dieta flexiteriana come una versione della loro filosofia; nonostante questo, l’espressione “vegeteriani flessibili” è la migliore per spiegare questa tendenza alimentare che si basa essenzialmente su tre principi cardine: salute, gusto e sostenibilità.

Flessibile, naturalmente colorata, salutista e non estremista. Ecco a voi la nuova tendenza in fatto di cibo che dagli Stati Uniti ha conquistato l’Europa e moltissimi fan anche in Italia: la dieta Flexiteriana.

Sarà per questo che tale tendenza, fino a qualche tempo fa poco conosciuta e diffusa, comincia a farsi strada anche attraverso locali e ristoranti che stanno aprendo in tutto il mondo: dalla Spagna, primo paese europeo ad avere un ristorante dedicato a questa tipologia di dieta, fino agli Usa, passando per l’Italia dove diversi locali flexiteriani vedono nell’internazionale Roma la sede perfetta per la sua fruizione e diffusione.

Ma quali sono i benefici che comporta il regime alimentare flexiteriano in termini di
salute?

Combinando i principi nutrizionali dei prodotti di origine vegetale con quelli che possiamo ottenere dallo sporadico consumo di alimenti di origine animale, la dieta flexiteriana viene considerata dagli esperti come una dieta salutare che consente di ottenere tutti i benefici di una dieta vegetariana basata sul largo consumo di frutta e verdura, come minor rischio di malattie cardiovascolari, meno grassi e diminuzione della pressione arteriosa e del colesterolo, ma anche i benefici che si ricavano dal consumo occasionale di alimenti di origine animale, in particolare a livello di apporto proteico e di vitamine, come la D e la B12, importanti per il nostro fabbisogno di calcio.

Quanto alla sostenibilità: qual è il valore aggiunto che questo regime alimentare può donare alle cause ambientaliste?
Secondo uno studio statunitense riportato dal quotidiano britannico Telegraph, la dieta flexiteriana sarebbe più sostenibile di quella vegetariana in quanto l’assunzione di latticini e l’apporto di proteine da parte del consumo di carne una volta al giorno, unito al consumo di frutta e verdura, a conti fatti, risulta essere più sostenibile per l’ambiente.
Con due pasti su tre interamente vegani e un pasto su tre che include anche alimenti di origine animale come carne, uova e latticini, in un anno di dieta flexiteriana si immetterebbero nell’ambiente 762kg di CO2 contro i 1265kg di CO2 immessa nell’ambiente da un vegetariano.