Il sonno nel bambino: consigli e buone pratiche per la routine quotidiana

Se pensate che il sonno sia uguale negli adulti così come nei neonati, allora dovete scoprire di più a proposito di una delle fasi fondamentali che riguardano la vita, il riposo, la crescita e lo sviluppo cognitivo del vostro bambino.

Ecco i preziosi consigli della nostra esperta su Misura, la dott.ssa Valeria D’Alessandro.

Care mamme e cari papà ci siamo lasciati parlando dello svezzamento. Oggi parliamo del sonno nel bambino e di come questo cambi rapidamente nel breve volgere delle settimane di vita, Pensare che il sonno del bambino sia simile a quello dell’adulto è un’idea molto diffusa ma, allo stesso tempo, sbagliata. Il sonno, infatti, è un fenomeno complesso che si evolve e si modifica durante la crescita.

Ogni bambino è un mondo a sé, e ben lo sa chi ha più di un figlio, ma in linea generale possiamo affermare che un neonato dorme circa 15-20 ore al giorno mentre già a due mesi le ore necessarie di sonno si riducono a circa 14 ore al giorno.
Generalmente, i neonati dormono per una o due ore di seguito senza rispettare il ritmo circadiano del giorno e della notte. Si parla di micro-risvegli e, dopo la sesta settimana, si allunga il periodo del sonno con cicli di 4 ore di sonno e 4 ore di veglia, e inizia a instaurarsi il ritmo sonno-veglia.
Al compimento di un anno di vita, la maggior parte dei bambini dorme otto nove ore consecutive di notte.

ll sonno gioca un ruolo cruciale nello sviluppo delle giovani menti. Oltre ad avere un effetto diretto sulla felicità, sulla performance cognitiva e sull’umore, i neonati e i bambini in generale dormono di più principalmente perché il sonno influisce sulla loro crescita.

In particolare:
– Favorendo lo sviluppo cerebrale (soprattutto il sonno nella fase REM, cioè quello più leggero);
– Consolidando la memoria e tutto ciò che il piccolo apprende durante il giorno;
– stimolando la secrezione dell’ormone della crescita;
– Rafforzando il sistema immunitario;
– Sviluppando le capacità motorie;
– Consentendo all’organismo di rallentare e al cervello di “ripulirsi” dalle tossine accumulate durante la veglia.

I disturbi del sonno sono comuni e si verificano in diversi momenti nel corso dei primissimi anni. Non affronteremo la terapia farmacologica ma solo la terapia comportamentale ovvero le misure che migliorano la qualità del sonno nel bambino e di conseguenza la qualità di vita dei genitori.

Il sonno è un processo fisiologico, ovvero naturale ma, come tanti altri aspetti della vita, è influenzato anche da fattori esterni che vanno gestiti ed educati.

È fondamentale far comprendere ai genitori quanto sia importante lasciar dormire il neonato per tutto il tempo che gli è necessario indirizzando il loro intervento educativo verso l’autonomia dell’addormentamento perché questo consentirà al bambino di riaddormentarsi facilmente da solo dopo un risveglio notturno.

 

Il sonno nel bambino: consigli e buone pratiche per la routine quotidiana

 

L’Associazione dei pediatri italiani ci viene in aiuto con dei consigli estremamente utili per una corretta igiene del sonno:

  1. La prima raccomandazione valida per tutti è di porre il bambino in posizione supina per ridurre il rischio di sindrome della morte improvvisa del lattante, che rappresenta la principale causa di morte tra le due settimane e l’anno di vita.
  2. Rispettare sempre gli orari della nanna. Evitare di far stancare troppo il lattante perché l’eccessiva stanchezza può essere causa di un sonno disturbato o di una difficoltà nell’addormentamento. Imparate a riconoscere i primi segnali di stanchezza per mettere a dormire il bambino!!!
  3. Cercare di far riposare il bambino sempre nella stessa camera. Un buon sonno è frutto di un processo di apprendimento e il neonato pian piano impara a riconoscere gli ambienti in cui si trova e gli stimoli che riceve e Questo li aiuta a imparare ad addormentarsi da soli: svegliandosi di notte in un luogo diverso da quello in cui si sono addormentati (divano/lettino), potrebbero sentirsi spaventati e spaesati, e tutto ciò renderà più difficile il riaddormentamento. Il momento migliore per mettere a letto tuo figlio è quando ha sonno, non quando sta già dormendo!!!
  4. Dissociare la fase di alimentazione da quella dell’addormentamento, cioè educare il bambino a riconoscere il momento del pasto e il momento del riposo.
  5. Rispettare l’orario dei pasti durante il giorno anche se bisogna sacrificare qualche impegno degli adulti.
  6. Non usare il tablet o altri dispositivi elettronici dopo cena perché gli stimoli luminosi sono eccitatori e interferiscono con il riposo e il rilassamento.
  7. Non dare troppo cibo o acqua prima di dormire perché il sonno può essere disturbato anche da leggeri disturbi quale reflusso gastro-esofageo o difficoltà digestive.
  8. Regolare con attenzione l’esposizione alla luce per stimolare il ritmo sonno – veglia; al mattino al risveglio far entrare la luce in camera mentre alla sera utilizzare luci basse per favorire l’addormentamento.
  9. Favorire un’alimentazione equilibrata senza eccessi.
  10. No ai bambini nel lettone, se necessario per ragioni culturali o per esigenze strutturali scegliere il co-sleeping, ovvero mettere il lettino del neonato nella stessa stanza dei genitori.
  11. Evitare sostanze eccitanti dopo le ore 16, quali the o altre bevande.
  12. Non dimentichiamoci in ultimo di creare un rituale serale della buonanotte.
    Leggere una favola, lavarsi i denti, fare il bagnetto, cantare una ninna nanna o scegliere un animale di peluche o una coperta di sicurezza per i più piccoli. Insomma, una routine o un insieme di attività che si ripetano quotidianamente prima di andare a dormire.

 

Quindi, spazio alla fantasia, ma qualunque attività si scelga, bisogna cercare di fare la stessa ogni giorno e nello stesso ordine, in modo che il bambino sappia cosa aspettarsi.

Il sonno del bambino va curato con attenzione al pari della cura che mettiamo nell’alimentazione o nell’educazione dei figli. I disturbi che influenzano questa esigenza sono molto più frequenti di quanto possiamo immaginare: infatti circa il 25 % dei bambini soffre di disturbi del sonno.

Una corretta igiene del sonno nel primo anno di vita è fondamentale per prevenire i disturbi del sonno anche in età adulta.

 

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