Le colichette nel neonato

Tutto quello che c’è da sapere sulle colichette gassose dei neonati, le cause che le provocano e le modalità con cui si possono alleviare fastidio e pianto nei piccoli. Ecco i consigli di una mamma, nonché nostra Esperta su Misura, la dott.ssa Valeria D’Alessandro.

Tornare a casa!
Non abbiamo aspettato altro durante la gravidanza se non il momento magico e pieno di stupore di essere a casa con il nostro neonato. Talvolta, però, la gioia lascia spazio a stanchezza e sentimenti di frustrazione, ad esempio quando si affrontano notti insonni perché il nostro bimbo piange disperato ed è apparentemente inconsolabile, a causa di quelle che comunemente chiamiamo “colichette”.

Cosa sono le coliche gassose e come si riconoscono?
Quali i rimedi e qual è il miglior atteggiamento da adottare con il neonato?
Le colichette sono state descritte con la “Regola del dottor Wessel” come crisi di pianto inconsolabile di un neonato sano e ben nutrito. Si presentano solitamente per almeno tre ore al giorno, per tre giorni a settimana, e per almeno tre settimane o poco più.

Tendono a comparire alla quarta settimana di vita, per poi scomparire spontaneamente intorno al quarto mese, con enorme sollievo dei genitori.

Ma come riconoscerle?
La letteratura anglosassone ci viene in aiuto per sintetizzare gli aspetti più frequenti delle colichette e ci fornisce gli strumenti per riconoscerle facilmente.
Ad esempio:

• Il pianto somiglia più a un urlo o a un’espressione di dolore: intensa e inconsolabile; differisce quindi dal pianto che comunica la fame, il sonno o la necessità di cambiare il pannolino.
• Si manifesta sempre allo stesso orario, quasi sempre la sera.
• Il neonato assume una posizione caratteristica con gambe sollevate e braccia irrigidite, pugni chiusi, fronte corrugata schiena arcuata e addome teso.
• inizialmente il viso può apparire pallido (subcianotico a volte), per poi arrossarsi, eccetto che intorno alla bocca, dove la pelle è più chiara.

Le crisi di pianto del neonato sono fonte di stress, tensione e ansia nei genitori anche per la tendenza a comparire la sera, quando si è più stanchi, mettendo a dura prova la pazienza e l’equilibrio della famiglia, ma non dobbiamo mai scoraggiarci perché se il bambino cresce regolarmente, possiamo già eliminare la preoccupazione che
qualcosa non vada bene.

Iniziamo con le prime rassicurazioni, facendolo sentire protetto dal nostro scudo di amore e rafforzando il legame unico e indissolubile che intercorre tra genitore e figlio: possiamo viverle come un momento di totale empatia con il neonato per il quale cercheremo la soluzione più adatta a lui.
Per esempio, tenerlo stretto al nostro petto attraverso una fascia, abbracciarlo e cullarlo al ritmo di una ninna nanna che già conosce, o creare un ambiente con luce soffusa e musica soft, massaggiarlo dolcemente sulla fronte o con movimenti circolari sulla pancia parlandogli con un tono affettuoso o portarlo a fare un giro in auto. Il viaggio in auto, infatti, è un ottimo sistema per cullare i nostri cuccioli nel corso dei primi mesi di vita.

Le coliche gassose interessano nella stessa misura sia i neonati di sesso maschile che quelli di sesso femminile, tutte le etnie ne sono colpite in eguale misura, prescindono, inoltre, dal metodo di allattamento, in quanto ne risultano affetti sia i neonati allattati al seno, che quelli allattati con latte artificiale.
Allora via ai sensi di colpa e ai dubbi, tipo: “non sarò in grado”, “avrò mangiato qualcosa che gli ha fatto male”, “avrò camminato troppo o sarò troppo nervosa”, “sarà geloso del fratellino o della sorellina”, e così via.

In realtà, si conosce ancora poco delle cause alla base delle colichette, ma le ipotesi più accreditate prevedono che siano la conseguenza di un eccesso di aria nell’intestino del neonato che causi una distensione dolorosa del colon; il pianto e il movimento forzato delle braccia e delle gambe potrebbe aiutare la progressione dell’aria e il miglioramento della sintomatologia dolorosa. Non è ancora noto se si ha un’aumentata produzione di aria nell’intestino, per una particolare flora microbica residente, oppure se è il sistema nervoso periferico che ancora non è perfettamente maturo. Se dipenda dall’ingestione di troppa aria nella pancia o sia l’espressione di una allergia alimentare, al latte vaccino in particolare.

Alcuni pediatri pongono l’attenzione su una peculiare strutturazione psicologica del lattante che li renderebbe più suscettibili alle variazioni dell’ambiente ed estremamente sensibili agli stimoli esterni come i rumori e le luci.

Nonostante le tante ipotesi, le evidenze disponibili non riescono mai a essere conclusive e chissà quanti anni dovranno ancora passare prima di riuscire a capirne esattamente le cause.

In primo luogo, di fronte a un bambino che presenta un pianto prolungato e inconsolabile è utile cercare di escludere i possibili motivi più semplici del pianto, come la fame, la sete, la necessità di un cambio pannolino.
I farmaci utilizzati per cercare di ridurre queste crisi di pianto hanno uno scarsissimo effetto per cui conviene rassicurarsi e tranquillizzarsi sulla benignità e transitorietà delle colichette e, prima che lo stress giochi brutti scherzi, è bene prendersi del tempo per sé affidando per qualche ora la cura del bambino ad altri familiari o a persone di fiducia.

Risulta fondamentale, in questa delicata fase di vita del neonato, supportare i genitori nella gestione delle colichette, informarli sulle tecniche di rilassamento e spiegare quali sono i sintomi di allarme (vomito, diarrea, eruzioni cutanee, febbre, inappetenza, calo ponderale o mancato accrescimento, pianto intenso seguito da intenso sopore). La figura centrale continuerà a essere rappresentata dal pediatra, che aiuterà i genitori nel chiarire dubbi, trovare risposte e intervenire laddove individuerà una situazione di criticità per il neonato o per la mamma.

Per fortuna, comunque, le colichette passano presto e il ricordo dei pianti svanisce come una bolla di sapone per far risplendere la meraviglia del sorriso del vostro neonato che in un baleno compenserà la disperazione del pianto!

allattamento benessere del bambino